Ti ho dato il cuore…..mi hai preso anche le mutande… (no, non è quello che si potrebbe pensare!)

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5.38….22 maggio 2004…ospedale di San Daniele del Friuli…nasce Miriam…

Avevo aspettato che la puntata del venerdì sera di Zelig finisse. Sul tappeto della sala, a carponi, tra una contrazione e l’altra, pur sapendo che  venti minuti/ mezz’ora sarebbero andati per raggiungere l’ospedale…me ne stavo lì a ridere degli sketch del comico Oreglio: il mio preferito.

Ecco, puntata finita, si sale in auto per andare a fare un……esserino/a con tanto di corredo dai colori ovviamente indefiniti: verde, rosso, giallo, arancione, perchè la stronzata che devi sapere di che sesso è per parlargli prima che nasca…è proprio una stronzata! Già….se è un maschio intrattieni discorsi a base di calcio, donne, auto; se invece è una femmina vai giù dritta di ricette di cucina, ricamo e assorbenti.

E si arriva in accettazione verso le 23.00 e qualcosa, io sto sempre meglio solo a quattro zampe (posizione assai scomoda per spostarsi sui pavimenti di un ospedale…), indosso la mia mitica megamagliettona rossa portafortuna, al corso preparto han detto che…SI PUO’! Mi mettono in camera, anche se per poco. Finisco in sala travaglio e come per magia…le mie mitiche mutande nere….spariscono. Sì, insomma, a quel punto della faccenda viene deciso all’unanimità (esclusa me!) che posso stare anche senza mutande, tanto la mia super Tshirt copre…..

Lì per lì, ho lasciato perdere: sono una primipara….meglio non fare domande…

Le ore passano, le contrazioni aumentano, a me viene pure da vomitare…guadagno amati centimetri in mezzo alle gambe: 4, poi 6, poi 7…..8….quella gran simpaticona di ostetrica decide che per velocizzare le cose, durante una delle sue “ispezioni interne” mi buca ACCIDENTALMENTE il sacco: acque rotte=qua si inizia a far sul serio.

Io mi incazzo e….chiaramente divento poco collaborativa: non era per forza necessario veder nascere la mia prole prima di staccare dal suo stramaledettissimo turno! Poteva andarsene e lasciare il posto ad un’altra collega anche in pieno travaglio, ma almeno avremmo fatto le cose perbenino, con più calma e senza squartarmi in due dal male.

Ma una cosa ce l’avevo chiara: niente ossitocina, e soprattutto….zero anestesia!

IO: la gravida più coraggiosa delle tre Venezie!

E poi….ci siamo….ad un certo punto mi pare davvero che mi abbiano segato a metà: tra SPINGI, RESPIRA, NO-NON-SPINGERE, io mi separavo in due come il Mar Rosso ai tempi di Mosè.

In un batter d’occhio eri lì, con me…..un ammasso di capelli neri…..unghie delle mani lunghissime, alla ricerca spasmodica di una tetta…..tu….la mia MERAVIGLIOSA CREATURA. Ne avevi fatto di casino per veder nascere una madre eh?

Ma a farti prendere subito 2000 punti c’era il fatto che…..eri FEMMINA…..e io….lo sentivo…da un sacco di tempo.

Mentre mi “ricucivano” (16 emozionanti punti….) io ti fissavo, ma….allo stesso tempo….rivolevo le mie mutande nere: le ultime mutande da donna senza figlio. Fino a qualche ora prima, cioè quando me le avevano fatte sparire….davo per scontato di rivederle….appena avessi “fatto”! Volevo rimettermele….dopo o tenermele come ricordo della nostra “nottata”…

Insomma: erano le mutande che facevano la differenza, o meglio, una delle diverse mutande che nella vita di una donna possono fare la differenza…per….svariati motivi…che non sto qui a spiegare….

Beh….non le ho riviste più! Chissà che fine hanno fatto….e a dire il vero….in quel momento….me ne sono scordata subito dopo averle pensate.

Eri arrivata….e io ti ho dato subito il mio cuore……

Tu….mi hai preso anche le mutande….

SARO’ TUA PER SEMPRE!

 

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